La dieta l’abbiamo seguita. In palestra ci siamo andati. Eppure, quei fastidiosi cuscinetti sono sempre lì.
Li guardiamo allo specchio con occhio critico. Può essere che tutti quei sacrifici non siano serviti a niente?
Le rinunce alle cene. Le sedute di allenamento dopo una giornata di lavoro.
E invece, gli accumuli di tessuto adiposo sono lì, pasciuti e comodi su fianchi, glutei e cosce. Ah, guarda, un po’ anche sull’addome.
La dieta e l’allenamento sono sicuramente indispensabili per perdere peso e migliorare la propria forma fisica.
È impossibile pensare di dimagrire solo con trattamenti estetici o di medicina estetica. D’altro canto però, è ugualmente impossibile pensare di riuscire ad ottenere un dimagrimento localizzato solo con dieta ed allenamento.
Per ottenere un rimodellamento del corpo e ripristinare i volumi normali, sono necessari dieta, allenamento e trattamenti specifici di medicina estetica.
La dieta aiuta a perdere peso e ad attivare il metabolismo dei grassi. L’allenamento, a bruciarli ed eliminarli.
In alcune zone però si formano degli accumuli di grasso, che risultano particolarmente difficili da eliminare.
Se si è in sovrappeso il tessuto adiposo in eccesso è un po’ più distribuito, pur concentrandosi di più in alcune zone. Capita però che anche se non si è in sovrappeso, siano presenti dei “cuscinetti” di grasso che fanno veramente fatica ad andare via.
Nell’uomo il grasso tende ad accumularsi di più sull’addome, formando la cosiddetta “pancetta” o quelle che comunemente chiamiamo “le maniglie dell’amore”. Nella donna in età fertile gli accumuli di tessuto adiposo si formano di più su fianchi, cosce e glutei, sotto forma di tipici “cuscinetti” o le cosiddette “culotte de cheval”.
Con l’invecchiamento e la menopausa poi, metabolismo e conformazione fisica della donna cambiano. Il grasso tende ad accumularsi di più sull’addome, ma anche in punti ai quali non si pensa mai, come ad esempio il collo e la regione sottomentoniera. Il cosiddetto “doppio mento” altro non è che il risultato di un accumulo adiposo unito a lassità del tessuto.
Con il termine “liposcultura”, in medicina estetica si intende proprio il rimodellamento del corpo. Il risultato si ottiene eliminando il grasso in eccesso e ricompattando il tessuto cutaneo.
Per tanti anni l’unica soluzione disponibile è stata la liposuzione, trattamento chirurgico che richiede ricovero, anestesia, convalescenza ed espone comunque il paziente a tutti quei rischi che possono essere legati ad un intervento chirurgico.
Attualmente sono state messe a punto nuove tecniche, per cui sono disponibili protocolli di trattamento non chirurgici. Trattasi di trattamenti eseguibili in ambulatorio, non invasivi e non dolorosi. Non è necessaria anestesia ed il recupero è immediato.
Laserlipolisi: protocollo innovativo e non invasivo per rimodellare il corpo
La laserlipolisi è un protocollo di medicina estetica che utilizza la tecnologia laser per sciogliere i grassi e rimodellare il corpo ripristinando i volumi normali.
Il macchinario è formato da un laser che emette calore a una determinata frequenza, collegato ad una fibra ottica e ad una micro-cannula molto sottile che il medico inserisce nel tessuto sottocutaneo dopo aver praticato una piccolissima incisura sulla cute. L’incisura non lascia cicatrici visibili, perché si sfruttano le normali pieghe della pelle per nasconderla.
Il medico inizia quindi a muovere la micro-cannula nel tessuto adiposo sottocutaneo. La fibra ottica, collegata al laser, emette calore ad una determinata frequenza diretta selettivamente contro le cellule del tessuto adiposo: il calore distrugge così gli adipociti senza creare danni al tessuto circostante.
La micro-cannula è collegata ad un aspiratore, e ha per l’appunto la funzione di aspirare ed eliminare il grasso che gli adipociti riversano in circolo una volta che sono stati distrutti dal calore del laser.
Il calore svolge una duplice azione, perché aiuta anche a ricompattare il tessuto cutaneo. Stimola infatti la produzione di collagene, la proteina principale del derma (il tessuto di sostegno e riempimento dell’epidermide) ed ha un effetto di “skin-tightnening”, ossia di ricompattazione e rassodamento del tessuto cutaneo.
Un’altra funzione importante svolta dal calore è la coagulazione dei piccoli vasi sanguigni, per cui non vi è il rischio di perdite ematiche durante il trattamento, né di microembolia.
Laserlipolisi: su quali zone è efficace
La laserlipolisi è efficace in tutte le zone caratterizzate da accumuli adiposi e lassità cutanea, proprio grazie al duplice effetto svolto dal calore. Le zone che vengono trattate più di frequente sono fianchi, glutei e “culotte de cheval”, ginocchia, addome, braccia, collo e regione sottomentoniera.
Laserlipolisi: come si svolge il trattamento
Il trattamento di laserlipolisi viene eseguito in ambulatorio, con anestesia locale per minimizzare tutti i possibili fastidi.
Il medico specialista valuta il paziente e definisce con un apposito pennarello le zone sulle quali intervenire. La zona viene disinfettata, e dopo aver praticato una minuscola incisione il medico inserisce la micro-cannula con la fibra ottica.
Il medico procede dunque a manovrare delicatamente micro-cannula e fibra ottica nell’accumulo di tessuto adiposo sottocutaneo che viene gradualmente sciolto e aspirato. Dopo aver trattato il tessuto adiposo la fibra ottica viene spostata nel sottocute per favorire la produzione di collagene e la ricompattazione del tessuto cutaneo.
Il trattamento è eseguito con anestesia locale per cui non è doloroso. Non c’è il rischio di perdite di sangue o microembolie, perché il laser ha un effetto foto-coagulante sui piccoli vasi.
La seduta ha una durata variabile dai 50 ai 90 minuti e al termine della stessa il paziente è libero di tornare alle attività abituali. Non è infatti prevista degenza.
È necessario però seguire attentamente le prescrizioni del medico. Esse consistono in genere in un bendaggio elastico o nell’utilizzo di collant elastici a ridosso della regione trattata, per un periodo di almeno 15 giorni dopo l’intervento, per ridurre il senso di gonfiore o leggera dolenza che si possono avere dopo il trattamento.