Il tessuto cutaneo va inevitabilmente incontro ad una serie di cambiamenti fisiologici che accompagnano l’età, e questo fa sì che anche i lineamenti ed i volumi del volto subiscano delle modifiche, che si identificano come segni dell’invecchiamento cutaneo.
A vent’anni la pelle è liscia, elastica e luminosa, ed il volto ha la classica forma a rettangolo capovolto. Tutti i volumi sono al proporzionati, e le rughe sono praticamente inesistenti. Dopo i 35 anni invece, allo specchio si iniziano a percepire i primi cambiamenti. Le rughe d’espressione si fissano diventando ormai visibili, e al contempo si fanno spazio i primi cedimenti del tessuto cutaneo, che per forza di gravità scivola verso il basso, creando un cambiamento sempre più evidente nella forma del volto in termini di linee e volumi.
I principali segni dell’invecchiamento cutaneo iniziano ad essere visibili proprio intorno ai 35-40 anni e sono essenzialmente rughe d’espressione e cedimento del tessuto cutaneo. Le cause sono legate ad una diminuzione della concentrazione di collagene, elastina ed acido ialuronico nel derma.
Il collagene e l’elastina sono due proteine che insieme formano una rete solida e stabile a sostegno dell’epidermide. L’acido ialuronico è invece un disaccaride in grado di legare tantissime molecole di acqua, formando una matrice gelatinosa che penetra all’interno della rete di collagene ed elastina, dando al tessuto cutaneo volumi, morbidezza ed elasticità.
Il derma è il tessuto connettivo dell’epidermide, con funzioni di sostegno e di riempimento. Si interpone tra l’epidermide, lo strato più esterno della pelle, e l’ipoderma o tessuto sottocutaneo che è quello ancora più interno.
L’epidermide è la parte visibile, sulla superficie della quale si fissano solchi e rughe. L’ipoderma è invece lo strato più interno, formato da un pannicolo adiposo e dai muscoli mimici che si ancorano alle ossa. Il primo ha come funzione principale quella di impermeabilizzare e proteggere gli strati più interni, mentre l’ipoderma contribuisce al mantenimento del tono della pelle con la parte muscolare, e ad ammortizzare stress meccanici grazie al pannicolo adiposo.
Le tecniche estetiche più moderne ed innovative per il ringiovanimento cutaneo hanno come obiettivo quello di eliminare i segni dell’invecchiamento migliorando la bellezza naturale del volto nel suo complesso. La tendenza è quella di utilizzare prodotti iniettivi biocompatibili e riassorbibili.
Il lipofilling è un trattamento che corrisponde perfettamente a questi requisiti, perché utilizza il grasso autologo, dopo averlo opportunamente preparato e purificato, per riempire quelle zone che con l’invecchiamento si sono “svuotate” o che sono fisiologicamente troppo poco voluminose (es. polpacci troppo sottili, ecc.). Il grasso è del paziente stesso, per cui perfettamente tollerabile e privo di quelle possibili controindicazioni derivanti dall’utilizzo di un prodotto chimico di sintesi.
Quali sono le cause ed i segni dell’invecchiamento cutaneo
L’invecchiamento cutaneo è il risultato di una serie di cambiamenti fisiologici che parte nell’organismo a partire già dai 25 anni di età. È intorno a questa età che inizia infatti a diminuire la produzione di collagene e di elastina, che porta ad una diminuzione di queste sostanze nel derma. Questo porta inevitabilmente ad una minore efficienza di quelle funzioni di sostegno e riempimento esplicate da questo tessuto nei confronti dell’epidermide, con conseguente “svuotamento” dei volumi, perdita di tono ed elasticità, e cedimento della pelle verso il basso.
I principali segni dell’invecchiamento cutaneo sono:
- Rughe di espressione: sono quei solchi derivanti dalla contrazione dei muscoli mimici del volto. Le principali sono quelle frontali (orizzontali sulla fronte), le glabellari (tra le sopracciglia), le “zampe di gallina” (rughe intorno agli occhi) e quelle periorali (intorno alla bocca). Quando il tessuto cutaneo è giovane, le rughe di espressione si formano poi la pelle si distende una volta che l’espressione è cessata, mentre con la perdita di elasticità cutanea i solchi si fissano e rimangono permanenti;
- Perdita di volumi e cedimento tissutale: diminuendo la concentrazione di acido ialuronico, si perdono idratazione e volumi. Il tessuto appare “svuotato” e tende a scivolare verso il basso per forza di gravità, portando a cambiamenti nel profilo del viso.
Un trattamento di ringiovanimento del volto deve essere in grado di agire su entrambi gli inestetismi. In genere una tecnica micro iniettiva riempie di tessuti, e di conseguenza anche i solchi delle rughe, attenuandole di molto.
Il lipofilling è una tecnica precisa e selettiva, che permette di ottenere ottimi risultati in diversi distretti sia del viso che del corpo.
Lipofilling: come funziona la tecnica
Il lipofilling prevede il prelievo di tessuto adiposo da parti del corpo in cui esso è naturalmente presente (es. addome, fianchi, cosce, ecc.) e nel suo reimpianto, dopo adeguato trattamento, in altri distretti corporei nei quali si desidera ottenere un riempimento o un aumento di volume.
Le zone che si possono trattare sono molteplici e comprendono sia il viso che il corpo. Il grasso viene prelevato con delle microcannule collegate a delle siringhe. Il paziente è sedato, per cui l’intervento è praticamente indolore.
Una volta prelevato il tessuto adiposo esso deve essere purificato e adeguatamente trattato prima di poter essere reimpiantato. Il primo step prevede il lavaggio dello stesso ed il passaggio attraverso un filtro che separa il tessuto adiposo dall’anestetico utilizzato, ottenendo quindi il grasso puro.
Attraverso altri filtri inoltre, è possibile separare le particelle di grasso in 3 gruppi omogenei (a seconda della grandezza) che saranno destinati ad essere utilizzati in diversi distretti corporei, a seconda dell’inestetismo da trattare ed al risultato che si vuole ottenere.
Le macro-fat sono le particelle più grandi, che vengono utilizzare per il riempimento di aree più grandi. Più piccole delle macro abbiamo le micro-fat, che vengono invece utilizzate per aree di media grandezza, come zigomi e mandibola. Le nano-fat, infine, sono le particelle utilizzate per riempire selettivamente aree molto piccole, come può essere la zona perioculare.
Il risultato che si ottiene con il lipofilling in termini di ringiovanimento è da una parte il riempimento dei tessuti ed il conseguente appianamento delle rughe e ripristino dei volumi, dall’altra la rigenerazione del tessuto cutaneo e l’eventuale riparazione di cicatrici e lesioni grazie alla naturale presenza di cellule staminali nel tessuto adiposo prelevato.
Le cellule staminali sono cellule non ancora differenziate, in grado di assumere le caratteristiche del tessuto ospite nel quale vengono impiantate. Esse offrono quindi ottime potenzialità in termini di rigenerazione tissutale.
Lipofilling: quali zone si possono trattare e quali sono i tempi di intervento e recupero
Il lipofilling viene frequentemente utilizzato sul volto per:
- Ridefinire zigomi, guance e mento.
- Attenuare le rughe d’espressione.
- Aumentare il volume delle labbra.
Per quanto riguarda il corpo invece, il lipofilling può essere utilizzato per migliorare tutte quelle aree che sono segnate dall’invecchiamento, dove la pelle appare raggrinzita e “svuotata” per perdita di tessuto adiposo, e che quindi può essere “riempita” attraverso l’impianto di grasso autologo.
Le aree più frequentemente trattate sono cosce, polpacci, glutei e addome. Si possono ottenere ottimi risultati anche sul seno. L’impianto di grasso autologo migliora il tessuto perché va a riempire i volumi persi con l’invecchiamento, dando al viso e al corpo un aspetto più giovane e fresco. Il lipofilling può essere inoltre utilizzato per riempire cicatrici ed eventuali lesioni, anche da intervento post-chirurgico.
Il trattamento si svolge normalmente in regime di day hospital, non è doloroso perché viene praticata un’anestesia locale e non richiede convalescenza. Dopo 24-48 ore il paziente può riprendere tutte le attività sociali e lavorative.